Realizzare i sogni:La morte può essere il miglior alleato?

 

In queste ultime settimane sono morte due persone che mi hanno dato alcuni insegnamenti molto importanti, il primo Steve Jobs, il fondatore della Apple e il secondo Marco Simoncelli giovane campione della moto gp.

Lo so sono arrivato un pò tardi 🙂 , ma perchè scrivo questo articolo? Non tanto per la loro morte in se che mi ha provocato grande dispiacere, ma per gli insegnamenti che a loro modo mi hanno lasciato tutti e due. Entrambi mi hanno insegnato che nella vita devi realizzare i tuoi sogni se vuoi vivere una vita piena ed appagante.

Per anni ho passato la mia vita cercando di fare quello che faceva piacere agli altri, ma dentro di me quel fuoco che ardeva dentro e che era sempre di più alimentato dalle delusioni professionali mi faceva rendere conto di aver intrapreso la strada sbagliata. Per carità non dico che tutti quegli anni passati a lavorare come consulente informatico non mi siano serviti, ma per essere felice ho bisogno di altro. 🙂

Anche perchè con il mio lavoro di consulente informatico mi sono fatto bene bene le ossa e mi sono creato le basi per la mia forma mentis e la capacità di problem solving di cui sono dotato. Però nel corso degli anni questo “vestito” ha cominciato a starmi stretto anche perchè spesso e volentieri nonostante il mazzo che mi facevo non mi veniva riconosciuta la mia professionalità.

Ora mi dirai che è un pò dappertutto così, io invece ti rispondo che è così perchè fino adesso hai voluto vedere solo quello! Si perchè da quando ho aperto questo blog le soddisfazioni hanno cominciato ad arrivare nuove opportunità, mi si sono aperte nuove prospettive ed è cominciato a nascere la lotta interiore fra il rimanere come ero e quello che avrei sarei voluto e potuto diventare.

Un continuo tira e molla che come risultato mi ha fatto trovare sempre mille scuse ( non hai lo stipendio fisso, non c’è sicurezza nel lavoro, troppi debiti per buttarti in una nuova avventura, hai una famiglia da mantenere…etc etc) per realizzare i miei sogni ed impegnarmi in quello che volevo fare veramente.

In questi ultimi anni poi le crisi si sono succedute molto repentinamente, ma per fortuna sono arrivate perchè mi hanno fatto capire quale è la mia strada.

La cosa su cui ho riflettuto in particolar modo è proprio la domanda che si è fatto Steve Jobs: se dovessi morire il giorno dopo come spenderei il tempo che mi resta da vivere? Lo spenderesti continuando a fare le cose che ti portano uno stipendio o facendo le cose che ami?

Questa è una domanda che ho già visto molte volte in molti libri e corsi di crescita personale ma che non avevo interiorizzato e fatta mia. In realtà il non fare ciò che ami ti porta ad essere mediocre e di conseguenza i risultati non sono ottimali, sia a livello professionale che personale.

Ti rendi conto che il più delle volte fai le cose a metà e questo perchè non ci metti la passione e la forza di volontà che ti serve per fare le cose al meglio. Tutto qui.

Mi hanno insegnato anche che per avere successo bisogna anche cadere e anche più volte, senza preoccuparsi di quello che dicono gli altri. I più grandi leader che hanno fatto la storia hanno avuto le loro difficoltà, a volte anche veramente pesanti ma che con tenacia e forza di volontà, ma anche con un pizzico di pazzia sono riusciti a superare e a distinguersi dalla massa.

Con questo impegno, con questa perseveranza sono riusciti a realizzare i propri sogni e a vivere una vita piena ed appagante. Io per la vita che ho vissuto fino adesso ho imparato che vivere la vita che vogliono gli altri per te non fa altro che farti soffrire ed essere insoddisfatto.

Per carità può capitare che quello che dicono gli altri ti possa piacere anche a te 🙂 però a giudicare da quello che vedo in giro tra i miei colleghi al lavoro…qualche dubbio mi viene 🙂

Allora qual’è il primo passo per fare ciò che si ama fare? Cercare finchè non lo si trova, e se non lo hai ancora trovato non smettere di cercare! (Steve Jobs)

Quello che dice Steve Jobs “stay hungry stay foolish” , siate affamati siate matti è un pò la base delle persone di successo…affamati nel cercare e trovare quello che amano fare…matte per fare ciò che amano fare… al contrario di quello che fanno la maggior parte delle persone che hanno paura di seguire i propri sogni.

E tu sei una persona che insegue i propri sogni oppure si fa condizionare dal giudizio degli altri? 🙂

Certo che però è triste morire a 56 anni (Steve Jobs) ma ancora più triste morire a 24 anni (Marco Simoncelli), ma sono felice per loro che hanno vissuto pienamente la loro vita facendo quello che amavano.

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Stay tuned

5 commenti
  1. giuseppe
    giuseppe dice:

    vero.. verissimo… ma a volte e scomodo per se stessi fare le cose che realmente ti piacciono..potrebbe essera la contradizzione per eccellenza.ciao

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  2. Chiara
    Chiara dice:

    Cavolo amore mio sono veramente rimasta senza aprole da quello che hai scritto, perchè è davvero motivante e di stimolo per le persone che fanno un lavoro che non gli piace fare solo per avere lo stipendio sicuro a fine mese, anche se in alcuni casi devi stare sempre appresso lo stesso alle persone che ti pagano, perchè capita spesso che ritardano nel pagamento facendoti penare proprio i tuoi e ripeto i tuoi soldi che ti sono di diritoo e che ti sei guadagnato…siamo nel 2000 e queste cose non devono proprio succedere… cavolo!!! Poi dicono che c’è la crisi, si ci sarà in alcuni settori, però non bisogna pensare alla crisi e continuare a menarla su, altrimenti si rischia di diventare tutti matti. 🙂

    Già la vita è una sola, se poi bisogna stare addietro a tutti quelli che ti dicono cosa devi fare per… non ne esci più.
    Bisogna come hai detto anche tu stesso amore mio, bisogna rischiare, essere matti e fare… non è detto che deve per forza andarti male… cavolo…quando dopo che ti sei buttato in questa nuova avventura, anzi (buttati perchè ci sono anche io con te) 🙂 che sono sicura và benissimo, anzi si vedono già i risultati…una volta che dici… cavolo guarda che risultati sto ottenendo facendo un lavoro che mi piace e che mi soddisfa e che alla fine della giornata e settimana sei più soddisfatto e contento , rispetto del mese che hai passato in ufficio.

    Quindi forza e coraggio che ce la facciamoooo!!! 🙂 🙂

    Per quanto riguarda i due angeli che sono volati in cielo, oltre al dispiacere e fare le condolianze a famiglia, dico che bisogna proprio prendere il loro esempio che hanno avuto la forza, la grinta, la voglia di fare, di crederci, di combattere e seguire il loro sogno di lavoro che lo hanno realizzato e ci sono riusciti benissimo…
    Quindi come ce l’hanno fatta benissimo loro, ce la possiamo fare benissimo anche noi, perchè alla fine erano umani anche loro come noi, non avevano chissà cosa di diverso, hanno solo fatto e messo in pratica semplicemente il loro sogno… quello che volevano realmente fare.

    Complimenti ancora amore mio e come al solito i tuoi post mi fanno commuovere ed essere motivo di crescita sia per me che per tutte le persone che ti seguono e che ti seguiranno.

    Un post davvero forte e motivante!!! 🙂

    un bacio e abbraccio
    tua moglie
    Chiara Talin in Ferraro

    http://www.copygirlonline.com

    Grazie di esistere amore mio…

    Rispondi
  3. Monica Giovine
    Monica Giovine dice:

    Ciao caro Marco,
    per noi esseri umani materiali (beh lo capisco) la “morte” è un trauma perchè la parola stessa significa la fine di tutto, quindi stupisce e fa male quando 2 persone “grandi” come loro la incontrano “precocemente”, sempre secondo noi. Io ho credenze diverse, mi occupo di “energie” impalpabili ma fondamentali per l’origine della materia, e quindi credo che loro si siano solo “trasferiti” in un universo parallelo dove le energie più sottili vengono percepite maggiormente e la materia solida non esiste. Quindi si tratta di un trasloco dove non servono bauli e scatoloni ma è sufficiente l’ Anima. E le loro sono delle bellissime Anime quindi so che stanno bene e sono sereni. Tiziano Terzani quando ha saputo di morire era addirittura felice, ci sono dei video su youtube che lo dimostrano… Beh, ovviamente per molti è troppo. Abbiamo ancora tanto da fare qui. Però si dice anche che la morte (intesa come fine) non esiste, è solo un cambio di casa.
    Da una casa di mattoni ad una casa di luce.
    Il problema della mancanza è solo per chi resta.
    Un abbraccio,
    Monica

    Rispondi
  4. Marco Ferraro
    Marco Ferraro dice:

    @Giuseppe
    In che senso scomodo per se stessi? Sicuramente ci sono delle resistenze dettate più dalla paura del nuovo e da pippe mentali che ci facciam, ma come mi insegni anche tu Giuseppe chi non risica non rosica 🙂

    @Chiara
    Amore mio grazie per le belle parole e grazie per essermi vicino in questa avventura e nei momenti difficili, se non ci fossi tu al mio fianco, mia musa ispiratrice :-), non ci sarebbe ed è proprio il nostro amore che rende tutto questo così bello e gratificante.
    Grazie Amore mio 🙂

    @Monica Giovine
    Benvenuta nel mio blog con il tuo primo commento 🙂 grazie per il tuo contributo per aprire gli occhi della mente per un nuovo punto di vista e una diversa prospettiva che ci hai donato.
    E’ un pò che ci penso ma mi piacerebbe contattarti per collaborare e fare qualcosa insieme, che ne dici? 🙂 Magari cominciando da un’intervista…
    Faccio un pò di brainstorming e ci penso un pò 🙂

    Un caloroso saluto

    Marco Ferraro

    Rispondi
  5. Monica Giovine
    Monica Giovine dice:

    Grazie Marco per le tue belle parole. Presto pubblico un video dove spiego cosa avviene quando l’anima abbandona il corpo fisico, con tanto di ilustrazioni e cosa vede e prova come corpo di Luce.
    Per la tua proposta la trovo fantastica, ho cercato l’indirizzo della tua e-mail, poi ho optato per scriverti su facebook. 😛
    Un caro saluto,
    Monica

    Rispondi

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