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Il concetto di malattia in Medicina Tradizionale Cinese

Iniziamo a dire che la Medicina Tradizionale Cinese (M.T.C.) non è una scienza medica, ma una “conoscenza” globale del micro e macrocosmo.

Questo significa che in Medicina Cinese ogni cosa, ogni persona, ogni evento è interpretato come un evento non singolo e isolato, ma come facente parte del Tutto, dentro e fuori la stesso manifestazione.

Fatta questa premessa, è d’uopo inserire il concetto primordiale su cui permea la M.T.C. cioè lo Yin e lo Yang.

Si potrebbe stare a discutere per ore, anzi giornate, definendo ciò che è Yin da ciò che è Yang, ma nulla nell’Universo è totalmente di un gruppo o dell’altro, niente può essere solo negativo o positivo; tutto deve essere messo in relazione ed Einstein ha bene chiarito questo concetto con i suoi studi. Una persona alta un metro e settanta sembrerà un gigante se posto vicino ad una tribù di Pigmei, ma risulta considerata bassa se fotografata in mezzo a  una squadra di basket.

Questo lo si può rapportare veramente ad ogni cosa, dagli oggetti, alle persone, agli animali, agli eventi, ai fenomeni, ecc.

Tutto ha uno Yin ed uno Yang, che si interscambiano energeticamente in maniera a volte palese, altre meno. I cinesi affermano che quando in un essere umano queste due energie si separano allora giunge la morte.

Riferendoci al tipo di persone da un punto di vista fisico-caratteriale, possiamo notare che esistono degli Yang che sono tali per eccesso di Yang, ma con una piccola quantità di Yin, ci sono poi le tipologie Yang per totale assenza di Yin.

Allo stesso modo ci sono persone estremamente Yin, ma con una piccola parte di Yang e in ultimo troviamo quelle che sono Yin per una totale assenza di Yang.

In Giappone il concetto di questi opposti è stato interpretato in maniera circolare rispetto ai cinesi, i quali, hanno una visione si dinamica, ma longitudinale. Infatti, quest’ultimi hanno messo lo Yang sopra, dove c’è il Cielo e sotto lo Yin, dove c’è la Terra. I nipponici definiscono il primo caso tutto ciò che è centripeto, cioè tutto quello che si avvicina al centro, ciò che si contrae, come ad esempio un fiore al tramonto che chiude la sua corolla di petali; definiscono centrifugo lo Yin, qualcosa che si espande, che fugge dal centro, lo stesso fiore al mattino mentre apre i petali verso il sole, che è tra l’altro Yang.

Il Taoismo esprime questi fondamenti con un simbolo, che spesso vediamo dipinto sui muri o appeso come ciondolo sul collo di qualcuno, esso è rappresentato da un cerchio diviso da una esse che lo taglia longitudinalmente, ottenendo così due parti uguali. Ma una è colorata di bianco con al centro un cerchietto nero e l’altra è nera, con un cerchietto bianco, quindi al centro di ciascuna di esse c’è il suo esatto opposto.

Nel Tao-Te’-Ching si legge:

“ Per tutti sotto questo cielo, concepito il bello

Nasce il brutto

Fissato il bene

Prende forma il non-bene.

Essere e non essere si intercondizionano

Possibile ed impossibile sono differenziazioni complementari

Grande e piccolo si caratterizzano a vicenda

L’alto si capovolge nel basso

Suono articolato e rumore si integrano ……”

E’ interessante notare come questi concetti di equilibrio sono presenti in tutte le grandi religioni, dell’Est e dell’Ovest, del Nord e del Sud. Se prendiamo ad esempio il simbolo della croce, che è stato utilizzato anche prima della venuta del Messia, notiamo che è formata da due linee perpendicolari. Ora quella orizzontale, più corta, rappresenta il terreno, l’uomo, mentre quella verticale indica ciò che si eleva al cielo, lo Yang, il trascendente, il mezzo attraverso cui ci si evolve.

Ecco una lista di nomi, aggettivi e verbi, che appartengono ad una categoria Yang o Yin:

YangYin
UomoDonna
BiancoNero
ContrattoDecontratto
GiornoNotte
LuceBuio

Il corpo umano è quindi una continua “organizzazione intelligente” che tende, in maniera costante e continua, a mantenere l’equilibrio tra queste due energie opposte e complementari, le quali, sotto il controllo dei “Cinque elementi” (ne parleremo in dettaglio in un altro articolo), fanno scorrere il Ki o Chi nel nostro organismo (fisico, pranico, spirituale) attraverso i Canali Energetici, meglio conosciuti in Italia come meridiani.

Bene, quando questo equilibrio complesso si altera, in difetto o in eccesso, nasce la patologia, che non è intesa proprio come malattia quale noi occidentali la intendiamo, ma come stimolo di forze globali a capire e correggere gli input errati che hanno provocato il disordine nel sistema uomo- natura- spirito.

Ecco perché si interviene, ad esempio, infilando degli aghi di rame o argento o altre leghe, con lunghezze diverse, in determinati punti riflessogeni (gli TSUBO) del corpo, in contemporanea a una dieta fitoterapia, a della moxibustione e/o coppettazione, magari con l’applicazione con cerotti di semi di vaccaia sui punti dell’auricolo terapia… semplice vero?

L’uomo cinese antico era un grande osservatore della Natura con la N maiuscola e lui si è sempre sentito parte integrante di essa cercando di imparare da essa, trovando tutte le risposte in essa.

Da qui possiamo facilmente dedurre come cambia l’approccio nei confronti della malattia, intesa come suggerimento e non come sentenza, tradotta come momento di riflessione e non come casuale fattore esterno.

Interessante è scoprire che anticamente, il medico cinese veniva pagato per far rimanere in salute una persona, quindi per prevenire, ma se l’assistito si ammalava, venivano sospesi tutti i tributi; oggi giorno questa situazione sarebbe improponibile.

Voglio concludere questo articolo con un vecchio proverbio cinese:

Quando ti ammali, corri dal medico, poi pagalo, perchè egli ha diritto di vivere.

Uscito dal medico, vai dal farmacista con la ricetta e compra i medicinali, poi pagalo, perché il farmacista ha diritto di vivere.

Quando esci dalla farmacia, butta via tutti i farmaci… perché anche tu hai diritto di vivere!”

Un saluto e al prossimo articolo.

Luigi Tumolo

www.eccellenzaxvivere.com

 

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